è un titolo che esprime una possibilità.
Come il testo stesso: rappresenta una possibilità per comprendere e andare oltre (al titolo), perché è una canzone scritta da una persona cresciuta in provincia che ama e RESTA in provincia, come il brano racconta.
Polarizzare, soprattutto ai tempi dei social, appare l’unica soluzione per creare un dibattito, eppure 1) è tutto più complesso e meno binario 2) non sempre è necessario esprimere un’opinione 😅, anzi.
Il titolo è provocatorio, certo, ma l’”analisi” fatta da alcuni sembra voler creare un vero e proprio derby calcistico tra veneti e veneti.
Così, anziché diventare una possibilità di autoanalisi, risulta una questione che esce dal seminato del brano stesso: ho letto infatti opinioni sulla sicurezza, sul razzismo in senso assoluto, sull’alcool, sulla mia presunta aderenza al partito comunista (LOL!) ma in pochi hanno centrato il punto:
Padova rappresenta TUTTE le cittadine un po’ più grandi dei paesini di provincia ma non considerabili metropoli, in cui spesso si fatica ad esprimere se stessi, perché si respira il moralismo di un sistema valoriale e di una mentalità chiusa che non contempla, per l’appunto, la complessità, ma elogia e protegge il semplicismo, confondendolo con la semplicità.
Si va a messa, alla sagra delle castagne, si beve e si fa festa, tutto bellissimo: ma c’è qualcosa di OLTRE da difendere.
Un SACCO di persone vengono ancora discriminate per il proprio orientamento sessuale, per la propria provenienza, e se ne vanno a Milano o in altre grandi città per sentirsi meno invisibili, o al contrario, meno esposte, e, allo stesso tempo, un sacco di persone hanno purtroppo dimenticato quale sia la potenzialità culturale più profondo di una regione come il Veneto, figlia della Serenissima: un luogo aperto, di intrecci e incontri, di culture differenti, di differenze divenute ricchezza.
Nel brano sono citati due esempi letterari fondamentali: “Libera nos a malo” di Meneghello e “Cartongesso” di Maino, scrittori, entrambi veneti e amanti delle proprie radici, che hanno saputo criticare con grandi intelligenza (indubbiamente superiore alla mia 😄) le proprie terre.
E allora, cari veneti, perché vi offendete? Credete di essere perfetti?
No. Lo sappiamo di non essere perfetti. Ma siamo bellissimi.
E le zone d’ombra, dunque, vanno scoperchiate, perché in futuro lo spazio possa essere ancora più luminoso.
Chi critica in modo intelligente e costruttivo qualcuno o qualcosa è perchè ci tiene, tiene al suo futuro. Ed è quello che hai fatto dimostrandolo con i fatti tornando e restando in provincia. Purtroppo in pochi lo hanno capito. Spesso la verità è scomoda per chi non vuole sentirsela dire, la sotterra per nasconderla e perde l'occasione per migliorarsi.
Da Padovana cara Francesca hai toccato proprio le corde per cui, ormai molti anni fa, sono partita, quelle stesse che mi fanno tornare, provare nostalgia e voglia di scappare subito dopo. Grazie